10/02/2023

“Ciao Giovanni, …”

 

“Ciao Giovanni, …” non ho mai capito se tale incipit, all’inizio di un messaggio a me diretto, sia espressione di una recondita antipatia, non sapendo proprio trovarne il senso, specialmente quando tale “saluto” avviene nel corso di una conversazione già iniziata.

 Mi ostino a pensare il meno peggio nell’uso della lingua italiana pure a mio discapito - non facendo piacere a nessuno essere antipatico - perché tale “introduzione” mi arriva pure da colleghi avvocati e  insospettabili amici… Sarà che tale è la mia attenzione per il buon uso dell’italiano e lo stile di comunicazione, che sono costretto a ipotizzare il recondito astio piuttosto che ricredermi sullo spessore intellettuale dell’interlocutore. 

Qualcuno mi dirà che esagero, che il fastidio che sento da tale inutile incipit è eccessivo… , ma come si fa, mi chiedo, a iniziare così un messaggio salutando, quando il saluto non ha senso perchè la conversazione è già iniziata? Non si tratta di una moda di comunicazione – tema affrontato nella serie di mie videonote “Modi e mode della comunicazione” – perché qui si tratta di stile. Per trovare un senso a tale inutile introduzione si è costretti a indagare nella sfera sentimentale di chi scrive deducendone un messaggio scritto controvoglia, perché uno schietto e sincero messaggio non richiede alcunché al di fuori dell’oggetto e del contenuto del messaggio stesso. 

Mi avete mai sentito o avete mai letto un mio messaggio che inizia con un “Ciao XXXYYY…” ? si possono trovare miei messaggi che iniziano con  “Come stai XXXYYY…, “Caro XXXYYY, …”, oppure un più formale “Buon giorno XXXYYY, …” ma il più delle volte senza alcun inutile saluto, venendo subito al sodo e al contenuto di ciò che voglio comunicare. 

Milano, 9. 5.2021,
         Giovanni Bonomo



 

 

Nessun commento:

Posta un commento

Se ti è piaciuto il mio articolo puoi lasciare un commento.