2/27/2020

Il processo decisionale automatizzato e gli algoritmi di nuova generazione


Stiamo assistendo all’alba del terzo millennio ad una progressiva automazione di tutti i processi decisionali. Ma c’è una cosa in particolare che mi preme sottolineare e che comporterà una vera rivoluzione in tutti i campi del sapere: è l’Intelligenza Artificiale basata sull’apprendimento automatico (machine learning) grazie al quale i programmi possono migliorare le loro prestazioni imparando automaticamente tramite l’esperienza.

Tali nuovi sistemi di I.A. superano la mera inferenza logica da un insieme di dati e regole immessi dal programmatore e trasferiti negli algoritmi, perché costruiscono in autonomia un modello nuovo partendo sì dai dati ma poi superandoli. Vale a dire che i nuovi algoritmi permettono classificazioni, valutazioni e previsioni su casi sempre diversi che vengono sottoposti al sistema.

Il SW diventa più semplice da sviluppare, perché si svilupperà da solo. Né il suo funzionamento né le ragioni alla base di ciascuna decisione potranno essere spiegati per mezzo del codice sorgente: questo spiegherà il funzionamento dell’algoritmo di apprendimento, ma non la configurazione finale del modello.

Il funzionamento di tali nuovi sistemi di I.A. resta in sostanza oscura ai loro stessi programmatori ma permettono previsioni con un’altissima precisione statistica. Ecco perché ultimamente si assiste ad una esplosione di sistemi di trading automatico, sia con valuta fiat che con le cripto. Possiamo constatare finalmente che funzionano!

Mutuando dalla biologia una spiegazione comprensibile a tutti, di parla di “algortimo genetico”, termine ispirato al principio della selezione naturale ed evoluzione teorizzato nel 1859 da Charles Darwin: gli algoritmi genetici attuano dei meccanismi concettualmente simili a quelli dei processi evolutivi scoperti da questa scienza.

In sintesi tali algoritmi permettono di valutare diverse soluzioni di partenza che vengono ricombinate tra loro con l’introduzione di elementi di disordine - analogamente alle mutazioni genetiche casuali - producono nuove soluzioni che vengono valutate scegliendo le migliori – come nella selezione ambientale - nel tentativo di convergere verso soluzioni di ottimizzazione.

L’Intelligenza Artificiale rappresenta "la più importante opportunità economica del nostro tempo" e il 2020 appena iniziato è l’anno della svolta, come dice IBM in questo articolo.

Anche nell’ambito della giustizia mi aspetterei l’applicazione ora dei sistemi predittivi e algoritmici nel processo civile e penale, che accelerino le sentenze e deflazionino il carico giudiziario.

Avv. Giovanni Bonomo – Diritto 24









2/26/2020

Eppur si muore, non da Coronavirus


Eppure in tanti anni ho scritto, in vari blog, creando siti (http://www.amiantoeppursimuore.it/), l’ho urlato sui social, in un apposito gruppo (https://www.facebook.com/groups/amiantoeppursimuore), movimentando opinioni e convegni in difesa della salute pubblica, per il rispetto e l’applicazione del principio di precauzione a tutela della salute collettiva e individuale.

Eppure ogni anno sono più di 100mila i morti d’amianto nel mondo, 15 mila in Europa, più di 4mila in Italia senza contare tutti morti per gli incidenti sul lavoro. 

    Eppure la paventata pandemia da Coronavirus mette in movimento tutta una serie di misure economiche e di controllo sociale che i morti da lavoro, da malattie professionali, e da più gravi inquinamenti, non riescono a fare.

Eppure i pochi decessi che ha causato e sta causando sono nulla rispetto agli ottomila morti per influenza che si registrano ogni anno in Italia, senza parlare dei milioni che muoiono nel mondo.

Eppur si muore, di altre cose più gravi e da me sempre denunciate. Ma la gente ha ritrovato solo adesso la paura enorme di morire, quella atavica, millenaria paura che ha portato all’invenzione delle religioni. Ognuno di noi porta dentro di sé questa paura, ma vive comunque come se la morte non esistesse, con errori alimentari gravi, fumando, bevendo, fregandosene della salute propria e altrui.

Stranamente tutti consapevoli ora della finitezza della nostra esistenza. è bastato questo nuovo virus a rendere incombente un evento ineluttabile che noi rimandiamo a un futuro remoto, a cui non pensiamo. Una ritrovata consapevolezza che si unisce a un’informazione ipertrofica che ci perseguita in ogni momento della giornata, con la radio, con la TV, con i social, che continua a sottacere ben altre minacce ambientali e ben altre malattie, queste sì letali.

è una terribile notizia quella di una nostra possibile fine, ma non sapevamo già prima di essere mortali?

Pensando al noto romanzo La Peste, di Albert Camus, mi prefiguro anch’io la catastrofe, il nostro amato paese Italia isolato, come quell’intera città nel racconto, da un cordone sanitario dal resto del mondo, incapace di fermare la pestilenza, diventando il palcoscenico di un esperimento per le passioni di un'umanità al limite tra disgregazione e solidarietà.

Conta ora la capacità di ciascuno di noi di farsi promotore di un cambiamento e di una resistenza, per l’amor proprio, della nostra patria, della nostra intelligenza, a fronte di provvedimenti eccessivi o assurdi. Perché il male presente nel mondo viene quasi sempre dall'ignoranza, e la buona volontà, se non è illuminata, può fare altrettanti danni della malvagità e del menefreghismo.

Avv. Giovanni Bonomo – Candide C.C.