8/13/2021

Elogio commemorativo di Lorenza Franco - trascrizione (13. 8.2021)

Ringrazio i “sopravvissuti” di agosto in città per la partecipazione, ringrazio anche e soprattutto coloro venuti da lontano, gli amici della Valtellina e quelli della trentina Val di Sole. Ci sono poi gli amici che mi pregano, essendo già in vacanza, di riportare di questa cerimonia un breve resoconto.

 Mia madre Lorenza, per sua natura schiva da ogni clamore, è come se avesse di proposito scelto il modo e la data più discreti per togliere il disturbo da questo disastrato mondo, in pieno agosto, senza scomodare nessuno. Eppure volentieri e con affetto si sono scomodati gli amici qui presenti, che sono di molto conforto al mio dolore.

 Mia madre ringrazia i cugini Giungato per il bellissimo grande vaso di orchidee bianche. Io ringrazio Giuseppe Bruzzone, in rappresentanza degli intellettuali di Odissea, lo scrittore Pierino Marazzani, presidente del Circolo Culturale Giordano Bruno di Milano, e tutti gli amici scrittori, giornalisti e poeti intervenuti. Non posso poi nascondere la mia commozione per le sentite ed eleganti parole di apprezzamento già ricevute nei messaggi, nelle email e nei post sui social, come LinkedIn e Facebook, in cui mia mamma era attivamente presente, pervenute anche da personaggi piuttosto noti. Lorenza Franco è mancata in una tempesta stellare, avvenuta appena dopo la notte di San Lorenzo, esattamente alle ore 3:15 di mercoledì 11 agosto, l’altro ieri. Ora che la sua energia si è fatta spirito, levandosi al di sopra del simulacro vuoto del suo corpo, contenuto in questa bara ornata di rose bianche - il suo fiore preferito - possiamo tutti rivolgere a Lorenza i nostri più intimi pensieri, salutarla con affetto e parlarle, come farò io adesso, ricordando che è stata, ancor prima che una letterata e poetessa, una persona dal cuore nobile e fondamentalmente buona.

Mi fosti, mi sei, maestra di cultura e di libero pensiero, cara madre; continuo ad abbeverarmi, sentendoti ora ancor più vicina, alle fonti del tuo sapere grazie alle opere e agli scritti che ci hai lasciato. Leggerò tre delle tue poesie.


ABBASSO LA PROSA!
(a Gennaro Barbarisi)

E non mi chieder di scrivere in prosa,
non ci riesco, proprio non è cosa
fatta per me. Un giorno ci provai:
tutto a Vulcano a corregger mandai.

E' il sonetto una limitazione,
che disciplina la mia invenzione.
Il tempo non mi dà di dir scemenze,
va ritagliato fra mille valenze 

di troppe idee che fanno gran ressa:
una sola rimanga dov'è messa.
E' giusta costrizion anche la rima,
tiene presente quel ch’è detto prima. 
 

Adeste, hendecasyllabi, qui tutti!
Solo i migliori, però, diano frutti.
Fatevela da voi la selezione,
ché l'amico ha di me troppa opinione.
 

 Ti voglio anche un segreto rivelare,
che sol noi rimatori conosciamo:
da rima ci facciam prender la mano,
di quel che noi diciam, non ti fidare.
 

 Alla rima van fatte concessioni,
e pur se tu non sai che cosa dire,
succede quel che sempre fa stupire:
è lei che ti darà le soluzioni!

                        

MANITÙ  

Se proprio vuoi che anch'io abbia una fede,
e atea e miscredente non sia più,
in un dio creda che vede e provvede,
io ti accontento: credo in Manitù,
 

lo spirito vitale che percorre
ogni essere vivente ed ogni cosa,
rispetta la natura e la soccorre
in pelli bianche, rosse, nere o rosa.
 

 E ti promette vaste praterie,
e mandrie sterminate di bisonti.
Saran dimenticate le angherie,
dai bianchi non si subiran più affronti.
 

 Attende tutti il regno dell'Amore:
se fosti buono, tu ci arrivi in fretta,
ma se cattivo, non aver timore,
la via è più lunga, ma anche te aspetta.

 

ADDIO AI MIEI LETTORI 

Un giorno sol, ma un giorno da leone
io son vissuta, e me ne sento fiera.
Di libertà s’ammaina la bandiera,
fa troppa luce la contestazione.
 

 La Provincia di Sondrio indipendente
or non è più, il libero pensiero
deve far posto a ciò che non è vero,
per altari innalzare al sacro… niente.
 

 A Franco Monteforte il mio saluto,
che capì e condivise il mio coraggio,
e ad  una voce ignota rese omaggio,
che per ipocrisia non ha taciuto.
 

 Se nemici non hai, non sei nessuno,
ma, attaccare me, non fu grandezza.
Perché non ci si erge con fierezza
con chi sta in alto (ma sarà opportuno?).
 

 Addio ai miei lettori, la mia voce,
che non era poi tanto originale,
dell’anima l’affiderò al giornale,
alla stampa segreta e più veloce
 

che non si serve di carta e d’inchiostro,
ma scrive sulle ali del pensiero,
perché trasmetta il sentimento vero
di chi non recita più il padrenostro,
 

a una ristretta cerchia di lettori,
i miei amici affezionati e cari,
di intimi travagli non ignari,
che affliggono indifesi ingenui cuori.
 

 Grazie a te mamma, sento la tua voce, vedi che non piango più come mi avevi detto? Voglio anche dirti che in settembre ci sarà una celebrazione più ufficiale e nutrita di amici e cultori della tua poesia presso un circolo di cultura milanese, alla data che verrà a tutti comunicata per tempo. Ora vai mamma, con il tuo lungo abito bianco, ricordo degli avi, che hai voluto come ultimo vestito, adesso sembri un angelo. Il tuo corpo va a Lambrate per l’estrema purificazione e liberazione dal corpo fisico, ma il tuo spirito era già volato via, più libero che mai. Sarò sempre con te, mamma.

Tuo,
          Giovanni

  

https://libertariam.blogspot.com/2021/08/addio-lorenza-franco-diangelo-gaccione.html?m=1


https://libertariam.blogspot.com/2021/08/in-memoria-di-lorenza-franco-24.html?m=1

  







 

 

  

3 commenti:

  1. Ti sono vicino. Stefano Merlini Bejart

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  2. , una dolorosissima irrimediabile perdita per te Giovanni una perdita anche per noi tuoi amici e suoi ammiratori Ricordando le tante occasione e serate di cultura e arricchimento che ci ha regalato e che non avremo più

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  3. Ricorderemo per sempre la stimatissima poetessa libera pensatrice-anticlericale Lorenza Franco. Siamo vicini a te Giovanni e a tutti i familiari. Le sue poesie la renderanno immortale.

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