3/17/2020

L’Italia ce la farà. Anno 2020 e Covid-19


Come sempre accade in presenza di grandi drammi e tragedie si ripresenta il problema fondamentale della condizione umana, il senso della vita, con le principali domande che hanno da sempre impegnato la filosofia e oggi la scienza. Soprattutto se la tragedia riguarda, come in questo caso, l’intera umanità e la sua sopravvivenza. Se guardo all’Europa devo dire che sta nascendo, forse, come leggo in vari post sui social, una nuova umanità assai diversa da quella che ha creato e interpretato la comunità, e in seguito l’unione, europea.

Se guardo poi all’intero mondo, devo dire che, certamente prima dell’annientamento della specie umana, si avrà un azzeramento, un reset, dell’attuale sistema finanziario. Ma a costo di quali sacrifici, quali dolori, quali privazioni?


Il mondo sta diventando sempre più multiculturale, multireligioso, multietnco, e ogni recinto o muro è destinato a cadere. Assistiamo a un diffondersi a macchia d’olio di un’epidemia che non ha limiti di nazione né confini, come a ricordarci che tutta l’umanità, senza distinzioni di etnia o razza, ha un comune destino. Lo sviluppo delle comunicazioni e dei trasporti ha permesso anche a Covid-19 di girare per il mondo e questa pandemia ci ha reso ora più consapevoli di essere abitanti di un unico pianeta al di là delle differenze.

Da anni scrivo e insisto nel fare comprendere che siamo entrati nell’era della decentralizzazione e della condivisione e che molti dei problemi che stanno alla base dei nazionalismi e della perdita di fiducia nelle istituzioni nascono dalla centralità dei poteri e delle autorità, sempre più lontane dai cittadini che reclamano una rappresentanza nei diritti e doveri previsti dai moderni Stati di diritto.

All’alba del terzo millennio, con lo sviluppo della tecnologia digitale e della connettività a banda larga, con la diffusione di Internet e con le prime applicazioni non monetarie della Blockchain nata con il Bitcoin, la prevista decentralizzazione si realizza in molte strutture dell’economia e della politica, dove il potere decisionale è nelle mani della community e le regole vengono stabilite da contratti intelligenti, gli smart contracts.[1]  

Ogni struttura decentralizzata è il frutto delle potenzialità, in parte ancora inesplorate, della Blockchain, vale a dire di una rete distribuita per la certificazione e l’autenticazione di transazioni, in forma sicura e duratura, perché tutto viene registrato in una catena di blocchi accessibile a tutti ma sicuro e trasparente.[2]

Ho parlato poi delle ICO’s Initial Coin Offerings e delle successive STO Security Token Offerings, con l’obiettivo di remunerare i sottoscrittori con i token per la fruizione dei servizi e pure a fini di investimento. Ho parlato a tale proposito di “tokenizzazione dell’economia”, ma anche della politica, perché i token possono rappresentare lo strumento che consente a organismi decentralizzati di erogare servizi e prodotti tramite la partecipazione diretta dei cittadini al processo decisionale.[3]

Tramite regole stabilite negli smart contracts e nei protocolli di approvazione delle transazioni è possibile la rappresentatività e l’autonomia in tutti i settori della vita sociale, dalla politica all’economia e alla finanza, senza autorità centrali, rappresentanze indirette, statuti, amministratori, presidenti.[4]

Nonostante questi progressi tecnologici ritroviamo ancora oggi gli ostacoli alla realizzazione della meta finale di formazione degli Stati Uniti di Europa, per la sopravvivenza di dinamiche statuali alimentate da populismi e nuovi nazionalismi in direzione opposta allo spirito comunitario.

Ora gli Stati più tecnologicamente avanzati si avvalgono delle paure dei cittadini per esercitare forme di controllo sociale sempre più capillari; basti pensare che in politica si vincono le elezioni giocando la carta della demonizzazione dell’avversario e della fobia collettiva verso qualcuno additato come diverso.

Questa guerra pandemica ci ricorda i secoli bui dell’Europa medioevale, quando la paura degli untori era molto più deleteria della peste stessa che sterminava vite umane. Il Boccaccio con il Decameron e il Manzoni con la Storia della colonna infame dovrebbero essere fonte di prezioso insegnamento, ma ancora oggi dobbiamo dire che la storia insegna ma non ha scolari.

La paura resta la più nociva e subdolamente infettante, più di qualsiasi virus epidemico, forma di controllo sociale, con la differenza che oggi può essere una fonte lucrosa non solo per chi ne trae vantaggio, in politica, ma anche per chi ne trae profitto, in economia.  

L’isteria collettiva generata da Covid-19 in Italia è un fenomeno di proporzioni spaventose e con effetti imprevedibili, ma è certo che le campagne mediatiche di allarmismo serviranno a giustificare la corsa futura all’acquisto di milioni di dosi di vaccino, anche a pandemia conclusa, che farà la fortuna delle multinazionali farmaceutiche.

Abbiamo la tecnologia necessaria per fare il salto quantico dell’umanità[5] grazie alla decentralizzazione e alla condivisione, alla telematica e alla robotica, ma le vecchie logiche neoliberiste del profitto, alimentate dai grandi gruppi di potere e dalla ricchezza  nelle mani di pochi, sembrano sempre sbarrarci la strada.

Tornando alla questione della condizione umana, sono convinto che la nostra gloriosa nazione, culla del Rinascimento, saprà fronteggiare anche questa grave emergenza. Ricordiamo che senza l’Italia la stessa storia europea sarebbe stata diversa. Sono italiani i primi artefici dell’identità europea nei suoi punti essenziali (Giuseppe Mazzini, Altiero Spinelli); sono italiani i primi nel mondo che rifiutarono la tortura e la pena di morte (Cesare Beccaria. Pietro Verri); italiani sono coloro che si batterono per la libertà di pensiero e prezzo della vita morendo sui roghi (Giordano Bruno, Giulio Cesare Vanini).

Come italiani abbiamo la forza dei nostri avi, per la nostra storia, per il nostro patrimonio culturale, che ci faranno superare questa grande tragedia assumendoci senza paura tutte le responsabilità che ci spettano.

Milano, 17. 3.2020        Giovanni FF Bonomo – Candide C.C.










1 commento:

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