9/15/2018

Profilo comico ma… vero (che mi fece anni fa un amico poeta)


Giovanni Bonomo, di professione avvocato, dotato fin dalla nascita di una fascinazione involontaria di cui è completamente ignaro, viene ormai da tutti considerato un genio, non solo del diritto ma anche del rovescio

       Avendo compreso in ritardo, come un po’ per tutte le materie scolastiche, l’essenza della vita e delle relazioni sociali, lascia il tennis da tavolo e decide di studiare la mondanità milanese, scoprendo l’aspetto sottile ed energetico che anima gli esseri umani al di là delle apparenti vacuità delle feste e delle occasioni di incontro: la sana voglia di nutrirsi e di ridere insieme. 

       Frequenta quindi in incognito, per non sacrificare troppo la propria connaturata timidezza, le feste senza senso della moda e dello spettacolo, riuscendo sempre, tra un buffet e l’altro, a non dare nell’occhio, e a sfuggire la presenza altrui con la cortesia di una ballerina in una serata di gala e l'aplomb di un agente speciale britannico.

       Impara quindi a muoversi agilmente in tutte le circostanze, anche tra persone pressoché totalmente sconosciute in una festa alla quale si viene invitati da chi, poi, alla festa non si trova, come avviene nella migliore tradizione della mondanità milanese.

      Brevetta infine la sua personale tecnica, che volge poi all’insegnamento: basta assumere l’alone misterico connesso ad un incedere deciso verso punti della sala che variano repentinamente, sembrando sempre sicuri della destinazione, e spiazzando in tal modo chi vi osserva, che non comprende i vostri mutevoli ma superiori obbiettivi.  

       Diventa quindi esperto di comunicazione non verbale.  Essendo ormai provato dagli ineluttabili imprevisti nonostante le sue doti extrasensoriali e precognitive è solito muoversi con la circospezione di una pedina che copre la posizione di un cavallo letale, come su una scacchiera immaginifica, densa di emozioni di ritorno.  

       Era destino che l’azzardo lo attraesse, prima o poi, ma diventerà tanto un ottimo giocatore di roulette quanto un pessimo pokerista: sa riconoscere l’imprevisto immediato ma rinuncia ai bassifondi delle anime altrui: gli appaiono sempre troppo popolosi e ridotti, immagini scolorite di una cultura da discount.

       Si circonda quindi di pochi e collaudati amici. Un'unica debolezza: le donne, ma non banalmente belle bensì longitipo ginniche.



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