Giovanni Bonomo, di professione avvocato, dotato fin dalla nascita di
una fascinazione involontaria di cui è completamente ignaro, viene ormai da
tutti considerato un genio, non solo del diritto ma anche del rovescio.
Avendo compreso in ritardo, come un po’ per tutte le materie scolastiche,
l’essenza della vita e delle relazioni sociali, lascia il tennis da tavolo e
decide di studiare la mondanità milanese, scoprendo l’aspetto sottile ed energetico che anima gli esseri umani al di là
delle apparenti vacuità delle feste e delle occasioni di incontro: la sana
voglia di nutrirsi e di ridere insieme.
Frequenta quindi in incognito, per non sacrificare troppo la propria
connaturata timidezza, le feste senza
senso della moda e dello spettacolo, riuscendo sempre, tra un buffet e
l’altro, a non dare nell’occhio, e a sfuggire la presenza altrui con la
cortesia di una ballerina in una serata di gala e l'aplomb di un agente speciale
britannico.
Impara quindi a muoversi agilmente in
tutte le circostanze, anche tra persone pressoché totalmente sconosciute in
una festa alla quale si viene invitati da chi, poi, alla festa non si trova,
come avviene nella migliore tradizione della mondanità milanese.
Brevetta infine la sua personale tecnica,
che volge poi all’insegnamento: basta assumere l’alone misterico connesso ad un
incedere deciso verso punti della sala che variano repentinamente, sembrando
sempre sicuri della destinazione, e spiazzando in tal modo chi vi osserva, che
non comprende i vostri mutevoli ma superiori obbiettivi.
Diventa quindi esperto di comunicazione
non verbale. Essendo ormai provato dagli ineluttabili imprevisti
nonostante le sue doti extrasensoriali
e precognitive è solito muoversi con la circospezione di una pedina che copre la posizione di un cavallo letale, come su
una scacchiera immaginifica, densa di emozioni di ritorno.
Era destino che l’azzardo lo attraesse, prima o poi, ma diventerà tanto
un ottimo giocatore di roulette quanto un pessimo pokerista: sa
riconoscere l’imprevisto immediato ma rinuncia ai bassifondi delle
anime altrui: gli appaiono sempre troppo popolosi e ridotti, immagini scolorite
di una cultura da discount.
Si circonda
quindi di pochi e collaudati amici.
Un'unica debolezza: le donne, ma non banalmente belle bensì longitipo ginniche.
Nessun commento:
Posta un commento
Se ti è piaciuto il mio articolo puoi lasciare un commento.