5/14/2024

Musica e diritto

           Ritrovandomi in salotto il pianoforte a mezza coda PETROF lasciatomi in comodato dall’amico tenore e pianista Giovanni Ribichesu, coamministratore del gruppo Canto e Incanto di Facebook, vengo stimolato alle seguenti riflessioni, anche perché dal pianoforte mi arrivano le (ora silenziose) vibrazioni di tutte i concerti e di tutte le mani di pianisti anche famosi che ne hanno mirabilmente toccato la tastiera.

 Agli antichi filosofi e pure agli antichi giuristi non era sfuggito il legame profondo tra l’elemento politico-normativo nelle arti e la dimensione estetica nel diritto. Già quando l’amico si esercitava in arie pucciniane e in brani classici tra i quali l’immancabile J.S. Bach, invadendo la mia casa delle sue armonie perfette costruite su regole altrettanto perfette, la mia mente divagava a ricordare la lunga storia di contiguità tra musica e diritto, fatta di identità culturali profonde, come testimoniano gli inni nazionali, e pure funzioni convergenti, come nel rito antico del processo con la prassi, rimasta come modo di dire, di “cantare” le proprie ragioni. Quanti volte sentiamo infatti, con riferimento all’aver fatto valere le proprie ragioni nel corso di una discussione, l’affermazione “gliele ho cantate”, a testimonianza dei tempi in cui le leggi, nelle liti processuali, venivano esposte in canto.

 La “norma” del diritto, che fonda il nostro diritto posto dalle leggi, ha il proprio etimo in nomos (nόμος), termine che la cultura greca attribuiva – come ci ricorda Platone – oltre che alla legge anche al canto nel suo significato di regole armoniche.  

 Certamente il diritto è, come la musica, un’arte, l’ars boni et aequi, come troviamo scritto nell’incipit del Digesto giustinianeo. E non è un caso che coloro che operano nel campo del diritto non di rado pratichino anche la musica e/o il canto. Oserei concludere che il vivere armonico tra gli uomini sarebbe possibile se le buone regole fossero osservate insieme ai buoni costumi civili, i boni mores, in un’equilibrata e armonica fusione tra morale e diritto, che dovrebbe ispirare la saggezza del legislatore.

 Milano, 25. 7.2023
           Avv. Giovanni Bonomo

 

  

P.S. Ringrazio la collega di Milano avv. Lorena Manna per avermi ispirato queste riflessioni con il suo ricco e elaborato articolo, sulla rivista 1/2018 del Consiglio dell’OdA di cui è direttrice, “Musica, diritto e harmonia mundi. Noterelle a margine del concerto per l’inaugurazione dell’anno giudiziario”, al quale rinvio per ogni approfondimento sui rapporti tra musica e diritto.





5/12/2024

I "cattivi complottisti" e le scomode verità

           Ancora una volta i “cattivi complottisti” avevano ragione: non era la Russia a non volere la pace, bensì il blocco NATO che 2 anni fa fece saltare l’accordo già raggiunto da russi e ucraini. Da dove arriva la conferma? Da un'inchiesta di Foreign Affairsrivista americana atlantista (!)

        Ne consegue che – rendiamoci ora conto - con il massiccio invio di armi abbiamo fomentato un conflitto che era già risolto all’inizio, abbiamo contribuito alla devastazione dell’Ucraina, abbiamo sulla coscienza centinaia di migliaia di morti e, soprattutto, abbiamo creato i presupposti per una guerra devastante in tutta Europa, continente impoverito e ormai in balia di chi - per ragioni elettorali - ha interesse a nascondere i disastri di cui è responsabile, portandoci alla terza guerra mondiale e alla devastazione nucleare senza né vincitori né vinti. Quando lo capiremo noi europei?  

Come disse Ennio Flaiano “La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé. [...] 

Allo stesso modo il sistematico genocidio del popolo palestinese che, in pochi mesi, ha causato almeno 33 mila morti, dimostra come l’occidente ed i suoi vassalli siano pronti a tutto pur di mantenere integro il proprio giogo oppressivo. L’indiscriminato massacro a Gaza e l’indomita lotta della resistenza palestinese danno ulteriore testimonianza dell’aggravamento dello stato di crisi dell’egemonia occidentale e dei suoi piani. 

Una testimonianza che resterà ai posteri e che non sarà più manipolata grazie all’Intelligenza Artificiale, impervia alle contaminazioni umorali e agli imbrogli da giornalismo falso e servile: si saprà chi sono i veri “disseminatori di odio” che attaccano le persone sane di mente solo perché analizzano criticamente e rendono di pubblico dominio le ragioni che hanno portato la Russia a reagire all’accerchiamento ostile da parte della NATO, si saprà chi sparge la menzogna che i farmaci anti-Covid siano vaccini. Si saprà come sia riuscito Israele a montare il sentimento che ogni critica del suo operato – anche la presenza nei territori occupati che si protrae abusivamente da decenni – equivalga a ingiurioso anti-semitismo, come spiega Alessandro Di Battista, e non lui solo, in “Scomode Verità. Dalla guerra in Ucraina al massacro di Gaza”, con prefazione di Piergiorgio Odifreddi. 

Dedico questo video e queste mie riflessioni a tutti gli intellettuali disimpegnati e ignoranti funzionali che, dall’altro della loro cultura letteraria, senza mai scendere in piazza o almeno esprimersi sui social, hanno contribuito e stanno contribuendo alla distruzione morale e civile del nostro amato Paese.

Milano, 12. 5.2024
         Avv. Giovanni Bonomo

P.S. il video è riportato in https://ottolinatv.it/2024/04/22/fino-allultimo-ucraino-quando-la-nato-fece-fallire-i-colloqui-di-pace-tra-ucraina-e-russia/ con trascrizione scritta per chi ama leggere.