7/27/2021

Per una MEDICINA fondata sulle evidenze e un DIRITTO fondato sui princìpi

Più volte mi sono impegnato a valutare, nello spirito dei servizio derivante dall’essere avvocato, i fondamenti legali del mantenimento del coprifuoco, della quarantena di persone asintomatiche, della chiusura parziale o totale di attività, delle limitazioni alla libertà di movimento e di riunione dei cittadini e delle altre misure governative finalizzate al contenimento dell’epidemia da Covid-19. 

Chi ha letto i miei articoli sa dei non pochi dubbi che tali misure suscitano non solo per le conseguenze drammatiche sulla collettività e sull’economia del Paese, ma ancor prima per il loro fondamento giuridico, essendo in gioco i diritti fondamentali della persona umana.  

Ora la situazione si fa più grave con l’istituzione dei passaporti sanitari e l’obbligo generalizzato del vaccino, già imposto al personale del settore sanitario. 

 Il recente D.L. 22 aprile 2021, n. 52 “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19” ha ricevuto l’avallo autorevole, in un articolo intitolato L’obbligo vaccinale è legittimo, lo dice la Costituzione, del giurista prof. Sabino Cassese, già giudice emerito della nostra Corte costituzionale, secondo il quale il Green Pass costituirebbe un requisito o una idoneità costituzionalmente ammissibile nell’interesse della collettività perché  previene il rimedio ultimo di un obbligo vaccinale generalizzato per tutti.  

Eppure, anche limitandoci alla nostra Costituzione - dando per scontato che il prof. Cassese conosca la normativa sovranazionale, internazionale ed europea, di riferimento (che si seguito andrò a indicare) - , l’art. 32 Cost. al secondo comma parla chiaro: “La legge [che impone n determinato trattamento sanitario, n.d.r.] non può in nessun caso violare i limiti imposti da rispetto della persona umana”.  

Come è possibile che neppure il prof. Cassese si renda conto che qui non si tratta di un vero vaccino? Che non è costituzionalmente ammissibile sottoporre l'intera popolazione ad una vaccinazione che è ancora in fase sperimentale e di cui non si conoscono gli effetti sul medio e lungo periodo?  

Obbligare, pure indirettamente, le persone a vaccinarsi e poi fargli firmare un foglio in cui liberi lo Stato dalle responsabilità è giuridicamente fondato? 

Il 5 marzo 2021 l’organizzazione People of Truth ha presentato una denuncia al Tribunale dell’Aia contro il governo israeliano per aver condotto esperimenti illegali su cittadini tramite Pfizer. L’organizzazione comprende avvocati, medici, attivisti pubblici e il pubblico in generale che ha scelto di esercitare il proprio diritto di curarsi in modo informato, di rifiutare cure mediche sperimentali.

 

In collaborazione con l’avvocato tedesco Reiner Fuellmich anche altri avvocati e giuristi, tra i quali il nostro magistrato Angelo Giorgianni, hanno presentato ricorso al Tribunale dell’Aia per violazioni del Codice di Norimberga da parte del governo israeliano. Ma questo vale per tutti gli Stati di diritto del mondo.  

Il Codice di Norimberga è un codice di etica medica le cui istanze sono state generate a partire dalla condotta criminale dei medici nazisti e degli esperimenti medici condotti durante la Seconda Guerra Mondiale e denunciata dal Tribunale di Norimberga. Il primo principio del Codice di Norimberga richiede il consenso volontario e informato delle persone che ricevono il trattamento e partecipano ad un esperimento clinico.  

La restante normativa sovranazionale di riferimento è data dalle Dichiarazioni universali sulla bioetica ed i diritti umani, dalla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali, dalla Convenzione di Oviedo per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti dell’applicazioni della biologia e della medicina.  

Da ultimo è intervenuta pure la UE con il Regolamento 2021/953 del Parlamento europeo e del Consiglio 14 giugno 2021 che ha specificato, nel quadro di misure atte ad agevolare la libera circolazione delle persone durante la “pandemia” di COVID-19, al Considerando 36:“È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate. Pertanto …».

Eppure è stato appena emanato tale D.L. con misure urgenti ad emergenza conclusa: si continua, tramite un test fallace – e riconosciuto tale dalla stessa OMS -  come quello PCR, a tenere in piedi un’emergenza, con un numero di positivi asintomatici e numeri di contagi inevitabilmente falsati, unicamente per promuovere il vaccino come unica soluzione con il rischio poi che, a causa delle varianti, debbano essere fatti sempre nuovi e costanti richiami.  

Eppure le cure efficaci anche domiciliari esistono, nonostante i vari ostacoli posti all’adozione di protocolli di cura da adottare nella fase precoce della malattia, che molti medici in tutto il mondo hanno sperimentato con buoni risultati sul campo.  

Eppure autorizzare in via d’urgenza l’immissione in commercio di vaccini che, in realtà, sono terapie farmacologiche tutt’ora in fase di sperimentazione, richiede come presupposto fondamentale l’assenza di cure disponibili e approvate

Imporre tali vaccini a determinate categorie di persone o prevedere passaporti che consentano lo svolgimento di attività o gli spostamenti solo a chi abbia certificato l’avvenuta vaccinazione o un tampone con risultato negativo, costituiscono violazioni della normativa sopra richiamata sulle libertà fondamentali dell’individuo, ad iniziare dal Codice di Norimberga.  

Sempre costituzionalmente parlando come può giustificarsi estromettere milioni di persone dalla vita sociale di un paese democratico e per di più per una vaccinazione sperimentale che non impedisce la diffusione del contagio tra le persone vaccinate ma anzi la aggrava 

Non ci avevano detto che praticare la vaccinazione di massa con i contagi ancora alti avrebbe fatto proliferare la diffusione delle varianti? Non era quello che ci dicevano tutti i virologi? Perché ora nessuno ne parla? Hanno cambiato idea? Su quali basi?  

Eppure una medicina seria dovrebbe essere fondata sulle evidenze, sulla scienza autentica, che si basa sul metodo galileiano, sull’integrazione delle migliori ricerche scientifiche con l’esperienza clinica e i valori di ogni paziente. Sono i princìpi fondativi del Movimento 3V e della sua strenua battaglia, tra mille difficoltà, per l’affermazione della verità. 

Il VAERS Vaccine Adverse Event Reporting System sottostima, e sottace, le reazioni avverse e di decessi da vaccino: solo l’1% viene segnalato! E nonostante ciò siamo già al di sopra dei 4mila morti, che non si possono nascondere, per le reazioni avverse da “vaccino” antiCovid-19. Intanto ictus, infarti, embolie polmonari, coaguli di sangue e morti improvvise NON vengono “contabilizzati” dal personale medico come conseguenze dei vaccini. Si ascolti in proposito la testimonianza del medico indipendente Ben Edwards al Senate Committee on State Affiarshttps://youtu.be/O_ykdAD1sn4 

Mentre scrivo questo note ricevo questa drammatica testimonianza dal dott. Teodosio De Bonis, medico indipendente candidato sindaco per la città di Milano:

“Stamattina ho messaggiato con una mia cugina che lavora in ambulatorio di cardiologia di un ospedale della nostra zona. Queste le sue parole: È dura restare a lavorare in queste condizioni, siamo sfiniti. Troppe verità scientificamente provate non dette. È proibito emettere i dati dei nuovi contagiati...la maggior parte di loro sono vaccinati. Sono aumentati gli arresti cardiaci, le miocarditi, le dissecazioni arteriose e ti parlo non per sentito dire ma perché vedo con i miei occhi. I medici di base sono stati minacciati dallo Stato di venire radiati se emettono certificati di differimento dal vaccino per patologie. Questa cosa che iniettano non è un vaccino e non ti protegge dell'infezione, anzi!

Se vuoi fai pure girare questo messaggio, credo valga di più di cento articoli o sondaggi.” 

Ho risposto che, se queste cose sono vere, devono avere il coraggio di uscire allo scoperto e denunciare, altrimenti sono dei vili e complici dei criminali. Perché non iniziamo dal “virologo” mediatico Renato Burioni, che in un post su Twitter a proposito del Green Pass obbligatorio afferma: "Propongo una colletta per pagare ai no-vax gli abbonamenti a Netflix per quando, dal 5 agosto, saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci".  

Perché ormai la verità sta venendo fuori. Il sistema non ha curato le persone. Le ha uccise per arrivare a instaurare una dittatura globale, come denuncia la virologa indipendente Judy Mikovits: https://lacrunadellago.net/2020/05/09/la-virologa-judy-mikovitsil-sistema-non-cura-le-persone-ma-le-uccide 

Questo è ciò che deve dire e denunciare non solo il sottoscritto ma ogni cittadino di sana e robusta Costituzione (art. 2, 16, 32, 41) informato e consapevole dei propri doveri e diritti. La criminale campagna vaccinale ai danni dell'ignara popolazione illusa di un rimedio peggiore del male richiede una risposta ferma e decisa da parte di una cittadinanza risvegliata e consapevole che aumenta sempre di più grazie al lavoro di controinformazione dei pochi giornalisti indipendenti non asserviti al regime sanitario. Partecipiamo così ad una delle più grandi imprese della storia. E sui libri di storia ne parleranno, quando la veemenza degli interessi sporchi che divorano il presente si sarà placata e il mondo sarà pronto per guardarsi con lucidità e serenità alle spalle. 

 Milano, 27. 7.2021  
          Avv. Giovanni Bonomo - Diritto 24

       


 

 

 

 

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7/22/2021

Tutti vogliamo prima comprendere e poi valutare. Tranne il filosofo Galimberti

           Le persone vogliono comprendere. Anche io voglio capire, perché se capisco posso valutare. Del resto questo è il corretto approccio epistemologico nell'analisi di ogni fenomeno. Più volte ho dovuto parlare dell’opposto approccio fideistico creatosi (non solo) in Italia sui vaccini, da ultimo nel recensione a “Il dio vaccino”, di Tiziana Alterio.

  Perché questo approccio fideistico non si comprende proprio, anche se la scrittrice cerca di spiegarlo sotto l’aspetto sociologico. Penso che tutte le forze intellettuali e politiche, contrarie a questo approccio, a prescindere da che cosa pensino sui vaccini e pure se essi si siano o no vaccinati, debbano unirsi per creare un movimento di contestazione contro tale atteggiamento di non pensiero, di non riflessione, di non ragionamento. Aprire un campo di riflessione, in cui rispondere alle seguenti domande, per farne problemi politici, perché di politica si tratta, ma di quella importante e fondativa, ovvero costituzionale.

 Perché non si parla di no-vax, ma di studiosi, medici, epidemiologi, che semplicemente dissentono su tali questioni. Perché la realtà che osserviamo è che la narrazione mainstream è abbastanza irragionevole, piena di punti deboli, di incongruenze, di idee modificate dal giorno alla notte, i cui cambiamenti non vengono mai discussi né spiegati. Per questo mi stupisce - ancor di più della mancanza di spiegazioni da parte del sistema mediatico - il silenzio di intellettuali, giornalisti, giuristi, filosofi sul punto.

 Ma ora almeno interviene il filosofo Umberto Galimberti, e ciò ci tranquillizza rendendoci fiduciosi uditori e spettatori di una risposta, perché la filosofia dovrebbe assumere il ruolo di mostrare le incongruenze all’interno dello stesso monolite scientifico, che mostra, anche in superficie, se studiato, grande pluralismo, grande dibattito, idee divergenti.

 Le domande, dicevo, vengono da sé a chiunque volesse informarsi per comprendere, e sono le seguenti.

1) Il vaccino, da quello che sappiamo, non blocca il contagio e la diffusione del virus. In UK, ad esempio, dove la vaccinazione è diffusa, i contagi sono oltre 35 mila al giorno. Allora perché continuano a dire che vaccinandoci proteggiamo gli altri? Che senso ha quindi accusare chi non vuole vaccinarsi di egoismo, o discriminarlo con una legge?

2) Perché, costringere i 20enni, i 15enni alla vaccinazione? La loro probabilità di complicanze è prossima allo zero. Perché non tenerli fuori dalla vaccinazione e, nella malaugurata ipotesi di sviluppo della malattia, farli immunizzare con la guarigione dopo la terapia domiciliare, facendogli generare una risposta immunitaria naturale?

3) Se i nuovi contagiati, per ora, sono paucisintomatici, perché continuare a basare il trasferimento tra colori di zona sui contagiati e non sui ricoveri, sulle ospedalizzazioni o sulle terapie intensive?

4) Quante terapie intensive sono state fatte in questi ultimi sei mesi? Quanti protocolli di cure sono stati testati e validati, quanti metodi di cure domiciliari sono stati portati avanti, finanziati e diffusi? Fino a quando andremo avanti con la logica del lockdown?

5) Perché sottoporre l'intera popolazione ad una vaccinazione che è ancora in fase sperimentale, di cui non si conoscono gli effetti sul medio e lungo periodo? Tu obblighi le persone indirettamente a vaccinarsi e poi gli fai firmare un foglio in cui liberi lo Stato dalle responsabilità: questo è giuridicamente fondato?

6) Costituzionalmente parlando come può giustificarsi estromettere milioni di persone dalla vita sociale di un paese democratico e per di più per un vaccinazione sperimentale che non impedisce la diffusione del contagio tra le persone vaccinate?

7) Non ci avevano detto che praticare la vaccinazione di massa con i contagi ancora alti avrebbe fatto proliferare la diffusione delle varianti? Non era quello che ci dicevano tutti i virologi? Perché ora nessuno ne parla? Hanno cambiato idea? Su quali base?

8) Fino a dove uno Stato può imporre protocolli sanitari (o di qualsiasi altro genere) che limitino le libertà costituzionali basilari? Fino a dove, e fino a quando? Perché non c'è un dibattito giuridico, filosofico, su queste questioni che interessano i princìpi costituzionali fondativi della nostra Repubblica?

 Sconcertante è che, a fronte di tali domande che vengono da sé o che ci si dovrebbe porre, soprattutto se filosofi, il prof. Umberto Galimberti esordisca, in un’intervista visibile su YouTube, con le affermazioni “i no vax sono pazzi e vanno curati. Se si crede più a Medjugorje che alla scienza, come li si convince?” E inoltre “io sono per l’obbligo: per persuadere una persona è necessario che quella persona sia disposta a mettere in dubbio le proprie convinzioni. I no vax sono strampalati e anti-scientifici che si sentono però un grande club di opposizione, non sono disposti a mettere in gioco per le proprie convinzioni e mettono in pericolo gli altri”. 

Vi sembrano parole degno di un “filosofo”? Alla faccia della scienza, fondata sul dubbio e sul confronto. Scienza alla quale la filosofia è ancillare, almeno da quando il pensiero rinascimentale e poi illuministico ha fondato il SAPERE sulla conoscenza (“episteme”) e sul confronto, per la ricerca della verità contro ogni dogma o indifferenza o assenza di pensiero. 

Sembra che oggi nessuno si faccia più domande, eppure è dalla potenza discreta del domandare che progredisce la conoscenza. Per questo bisogna dissentire, sospettare, distaccarsi quando il discorso si fa troppo compatto e l’entusiasmo osannatore del “vaccino” permea la mente anche dei cosiddetti uomini di cultura. 

Io faccio parte della schiera di coloro – che mi conosce e mi legge lo sa - che scelgono di non vaccinarsi. Costoro non sono tutti fanatici, beceri e ignoranti no-vax o che sottovalutano la gravità della malattia. Si tratta solo di persone consapevoli  del fatto che, come specificato nel bugiardino del farmaco sperimentale e nella liberatoria (che tutti i vaccinandi devono sottoscrivere), siamo in presenza di una terapia genica sperimentale di una tipologia di vaccino totalmente inedita. 

Tale terapia genica preventiva si basa sull'inoculazione di DNA o di RNA messaggero nel corpo umano affinché trasportino alle cellule umane l'informazione genetica per la sintesi delle proteine Spike che, causando l'infezione, stimolano la produzione di anticorpi e quindi l'immunità. Ora non mi addentro in inutili tecnicismi. 

Voglio solo dire che fino ad oggi nessuno si è mai vaccinato in questo modo. La ragione per cui si è deciso di intraprendere una strada del tutto nuova e non ancora adeguatamente sperimentata - e ad effetti ignoti nella lunga durata - è soltanto questa: l'emergenza. In nessun caso, infatti, con la consueta tipologia di vaccini, si sarebbe potuto arrivare in tempo, perché produrli e testarli ne avrebbe richiesto più anni, né si sarebbe potuto produrne su così vasta scala. Ora, premesso tutto ciò - come risulta, lo ripeto, dallo stesso bugiardino e dalla liberatoria - , nessuno è in grado di garantire circa la sicurezza e l'effetto di tali vaccini. 

Appare allora del tutto ragionevole la reticenza a farsi “vaccinare”: è il legittimo e moralmente doveroso comportamento del cittadino informato che tenga in debito conto rischi e benefici e che metta in dubbio i secondi.   

Perché ha informazioni non solo fondamentali, ma biologicamente fondate e obiettivamente veritiere, che tutti, compreso il filosofo Galimberti, dovrebbero avere.

 Milano, 22. 7.2021

Avv. Giovanni Bonomo 

https://youtu.be/wJhPrYd5olk intervista a Umberto Galimberti