Più volte mi sono impegnato a valutare, nello spirito dei servizio derivante dall’essere avvocato, i fondamenti legali del mantenimento del coprifuoco, della quarantena di persone asintomatiche, della chiusura parziale o totale di attività, delle limitazioni alla libertà di movimento e di riunione dei cittadini e delle altre misure governative finalizzate al contenimento dell’epidemia da Covid-19.
Chi ha letto i miei articoli sa dei non pochi dubbi che tali misure suscitano non solo per le conseguenze drammatiche sulla collettività e sull’economia del Paese, ma ancor prima per il loro fondamento giuridico, essendo in gioco i diritti fondamentali della persona umana.
Ora la situazione si fa più grave con l’istituzione dei passaporti sanitari e l’obbligo generalizzato del vaccino, già imposto al personale del settore sanitario.
Il recente D.L. 22 aprile 2021, n. 52 “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19” ha ricevuto l’avallo autorevole, in un articolo intitolato L’obbligo vaccinale è legittimo, lo dice la Costituzione, del giurista prof. Sabino Cassese, già giudice emerito della nostra Corte costituzionale, secondo il quale il Green Pass costituirebbe un requisito o una idoneità costituzionalmente ammissibile nell’interesse della collettività perché previene il rimedio ultimo di un obbligo vaccinale generalizzato per tutti.
Eppure, anche limitandoci alla nostra Costituzione - dando per scontato che il prof. Cassese conosca la normativa sovranazionale, internazionale ed europea, di riferimento (che si seguito andrò a indicare) - , l’art. 32 Cost. al secondo comma parla chiaro: “La legge [che impone n determinato trattamento sanitario, n.d.r.] non può in nessun caso violare i limiti imposti da rispetto della persona umana”.
Come è possibile che neppure il prof. Cassese si renda conto che qui non si tratta di un vero vaccino? Che non è costituzionalmente ammissibile sottoporre l'intera popolazione ad una vaccinazione che è ancora in fase sperimentale e di cui non si conoscono gli effetti sul medio e lungo periodo?
Obbligare, pure indirettamente, le persone a vaccinarsi e poi fargli firmare un foglio in cui liberi lo Stato dalle responsabilità è giuridicamente fondato?
Il 5 marzo 2021 l’organizzazione People of Truth ha
presentato una denuncia al
Tribunale dell’Aia contro il governo israeliano per aver condotto esperimenti
illegali su cittadini tramite Pfizer. L’organizzazione
comprende avvocati, medici,
attivisti pubblici e il pubblico in generale che ha scelto di esercitare il
proprio diritto di curarsi in modo informato, di rifiutare cure mediche sperimentali.
In collaborazione con l’avvocato tedesco Reiner Fuellmich anche altri avvocati e giuristi, tra i quali il nostro magistrato Angelo Giorgianni, hanno presentato ricorso al Tribunale dell’Aia per violazioni del Codice di Norimberga da parte del governo israeliano. Ma questo vale per tutti gli Stati di diritto del mondo.
Il Codice di Norimberga è un codice di etica medica le cui istanze sono state generate a partire dalla condotta criminale dei medici nazisti e degli esperimenti medici condotti durante la Seconda Guerra Mondiale e denunciata dal Tribunale di Norimberga. Il primo principio del Codice di Norimberga richiede il consenso volontario e informato delle persone che ricevono il trattamento e partecipano ad un esperimento clinico.
La restante normativa sovranazionale di riferimento è data dalle Dichiarazioni universali sulla bioetica ed i diritti umani, dalla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali, dalla Convenzione di Oviedo per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti dell’applicazioni della biologia e della medicina.
Da ultimo è intervenuta pure la UE con il Regolamento 2021/953
del Parlamento europeo e del Consiglio 14 giugno 2021 che ha specificato, nel
quadro di misure atte ad agevolare la libera circolazione delle persone durante
la “pandemia” di COVID-19, al Considerando 36:“È necessario evitare la discriminazione
diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi
medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti
COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non
hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di
non essere vaccinate. Pertanto …».
Eppure è stato appena emanato tale D.L. con misure urgenti ad emergenza conclusa: si continua, tramite un test fallace – e riconosciuto tale dalla stessa OMS - come quello PCR, a tenere in piedi un’emergenza, con un numero di positivi asintomatici e numeri di contagi inevitabilmente falsati, unicamente per promuovere il vaccino come unica soluzione con il rischio poi che, a causa delle varianti, debbano essere fatti sempre nuovi e costanti richiami.
Eppure le cure efficaci anche domiciliari esistono, nonostante i vari ostacoli posti all’adozione di protocolli di cura da adottare nella fase precoce della malattia, che molti medici in tutto il mondo hanno sperimentato con buoni risultati sul campo.
Eppure
autorizzare in via d’urgenza l’immissione in commercio di
vaccini che, in realtà, sono terapie farmacologiche tutt’ora in fase di
sperimentazione, richiede come presupposto fondamentale l’assenza di cure
disponibili e approvate.
Imporre tali vaccini a determinate categorie di persone o prevedere passaporti che consentano lo svolgimento di attività o gli spostamenti solo a chi abbia certificato l’avvenuta vaccinazione o un tampone con risultato negativo, costituiscono violazioni della normativa sopra richiamata sulle libertà fondamentali dell’individuo, ad iniziare dal Codice di Norimberga.
Sempre costituzionalmente parlando come può giustificarsi estromettere milioni di persone dalla vita sociale di un paese democratico e per di più per una vaccinazione sperimentale che non impedisce la diffusione del contagio tra le persone vaccinate ma anzi la aggrava?
Non ci avevano detto che praticare la vaccinazione di massa con i contagi ancora alti avrebbe fatto proliferare la diffusione delle varianti? Non era quello che ci dicevano tutti i virologi? Perché ora nessuno ne parla? Hanno cambiato idea? Su quali basi?
Eppure una medicina seria dovrebbe essere fondata sulle evidenze, sulla scienza autentica, che si basa sul metodo galileiano, sull’integrazione delle migliori ricerche scientifiche con l’esperienza clinica e i valori di ogni paziente. Sono i princìpi fondativi del Movimento 3V e della sua strenua battaglia, tra mille difficoltà, per l’affermazione della verità.
Il VAERS Vaccine Adverse Event Reporting System sottostima, e sottace, le reazioni avverse e di decessi da vaccino: solo l’1% viene segnalato! E nonostante ciò siamo già al di sopra dei 4mila morti, che non si possono nascondere, per le reazioni avverse da “vaccino” antiCovid-19. Intanto ictus, infarti, embolie polmonari, coaguli di sangue e morti improvvise NON vengono “contabilizzati” dal personale medico come conseguenze dei vaccini. Si ascolti in proposito la testimonianza del medico indipendente Ben Edwards al Senate Committee on State Affiars: https://youtu.be/O_ykdAD1sn4.
Mentre
scrivo questo note ricevo questa drammatica testimonianza dal dott. Teodosio De
Bonis, medico indipendente candidato sindaco per la città di Milano:
“Stamattina
ho messaggiato con una mia cugina che lavora in ambulatorio di cardiologia di
un ospedale della nostra zona. Queste le sue parole: È
dura restare a lavorare in queste condizioni, siamo sfiniti. Troppe verità
scientificamente provate non dette. È proibito emettere i dati dei nuovi
contagiati...la maggior parte di loro sono vaccinati. Sono aumentati gli
arresti cardiaci, le miocarditi, le dissecazioni arteriose e ti parlo non per
sentito dire ma perché vedo con i miei occhi. I medici di base sono stati
minacciati dallo Stato di venire radiati se emettono certificati di
differimento dal vaccino per patologie. Questa cosa che iniettano non è un
vaccino e non ti protegge dell'infezione, anzi!
Se
vuoi fai pure girare questo messaggio, credo valga di più di cento articoli o
sondaggi.”
Ho risposto che, se queste cose sono vere, devono avere il coraggio di uscire allo scoperto e denunciare, altrimenti sono dei vili e complici dei criminali. Perché non iniziamo dal “virologo” mediatico Renato Burioni, che in un post su Twitter a proposito del Green Pass obbligatorio afferma: "Propongo una colletta per pagare ai no-vax gli abbonamenti a Netflix per quando, dal 5 agosto, saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci".
Perché ormai la verità sta venendo fuori. Il sistema non ha curato le persone. Le ha uccise per arrivare a instaurare una dittatura globale, come denuncia la virologa indipendente Judy Mikovits: https://lacrunadellago.net/2020/05/09/la-virologa-judy-mikovitsil-sistema-non-cura-le-persone-ma-le-uccide.
Questo
è ciò che deve dire e denunciare non solo il sottoscritto ma ogni cittadino
di sana e robusta Costituzione (art. 2, 16, 32, 41) informato e consapevole dei
propri doveri e diritti. La criminale campagna vaccinale ai danni dell'ignara
popolazione illusa di un rimedio peggiore del male richiede una risposta ferma
e decisa da parte di una cittadinanza risvegliata e consapevole che aumenta
sempre di più grazie al lavoro di controinformazione dei pochi giornalisti
indipendenti non asserviti al regime sanitario. Partecipiamo così ad una delle più grandi imprese della storia. E sui libri di storia ne parleranno, quando la
veemenza degli interessi sporchi che divorano il presente si sarà placata e il
mondo sarà pronto per guardarsi con lucidità e serenità alle spalle.
Milano, 27. 7.2021
Avv.
Giovanni Bonomo - Diritto 24
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